Una installazione sonora a Palazzo Ducale di Genova per la mostra di Henry Hargreaves.
Giuseppa
Gavazza
Post
Naturale2
Il
suono come memoria e scrittura dei luoghi
I
suoni che propongo in Post Naturale2 sono la memoria di un
percorso personale di ricerca - artistico e scientifico - che è
iniziato, nel 1996, con un atelier presso lo ZKM di Kahrlsruhe
sul programma di sintesi sonora per modelli fisici Genesis,
sviluppato dall'ACROE di Grenoble. Dopo quasi vent'anni di
collaborazione come compositore, da un anno ho iniziato un Dottorato
di ricerca qui a Grenoble, presso il Politecnico, che mi permetterà
di organizzare, perfezionare e ripensare i lavori svolti in questi
anni.
La
prima composizione realizzata in questo percorso è stata La
natura delle cose, un pezzo per strumenti a percussione e suoni
su quattro canali, presentato nel dicembre 1999 presso il Museo
Castello di Rivoli nella splendida sala 18 al II piano. Questa
esecuzione era stata preceduta da due studi: Etude n.1 pour La
natura delle cose (per timpano in legno con pelle naturale
suonato a quattro mani e suoni di sintesi in stereo) presentato,nel
1998, nelle sale espositive di Palazzo Bricherasio di Torino ed Etude
n.2 pour La natura delle cose
per soli suoni di sintesi su 6 canali e percussioni di legno, metallo
e pelle presentato alla Galleria d'arte contemporanea Gazi
di Atene.
Il
Castello di Rivoli è
una residenza Sabauda che presenta stratificazioni architettoniche
che vanno dal XI secolo al 1984, anno in cui è stato inaugurato,
negli spazi ristrutturati ad hoc, il Museo d'Arte Contemporanea.
Palazzo
Bricherasio è un gioiello
Barocco nel centro di Torino, egregiamente riattato ad uso spazi
espositivi nel 1994 che ha chiuso, tristemente, nel 2009 una attività
di mostre di alto profilo.
Gazi
è uno bell'esempio di architettura industriale ad Atene : una
fabbrica di produzione e stoccaggio gas, per molti anni in anni in
disuso, recuperata negli anni '90 a spazio espositivo e performativo.
La tavolozza sonora, i materiali musicali “bruti” dei due Etudes e del brano conclusivo sono gli stessi: sono la “materia secca” che forma la partitura – scritta ed elettronica - dei brani che ripropongo qui, nelle registrazioni originali fatte nei luoghi delle prime esecuzioni: suoni virtuali modellizzati fisicamente e suoni reali di pelli, legni e metalli percossi ritornano “bagnati” dalle risonanze naturali di spazi diversi e ricchi di storia e vissuti da persone (il pubblico in ascolto) rimescolate in tempo reale dallo spazio d'ascolto della Sala della Dogana di Palazzo Ducale di Genova che aggiungerà un altro strato di risonanze e memoria facendo rivivere una storia sonora che racconta un processo creativo e di ricerca.
La tavolozza sonora, i materiali musicali “bruti” dei due Etudes e del brano conclusivo sono gli stessi: sono la “materia secca” che forma la partitura – scritta ed elettronica - dei brani che ripropongo qui, nelle registrazioni originali fatte nei luoghi delle prime esecuzioni: suoni virtuali modellizzati fisicamente e suoni reali di pelli, legni e metalli percossi ritornano “bagnati” dalle risonanze naturali di spazi diversi e ricchi di storia e vissuti da persone (il pubblico in ascolto) rimescolate in tempo reale dallo spazio d'ascolto della Sala della Dogana di Palazzo Ducale di Genova che aggiungerà un altro strato di risonanze e memoria facendo rivivere una storia sonora che racconta un processo creativo e di ricerca.
Giuseppe
Gavazza, 5 aprile 2013
Something new is an irregular new(s)letter about me
(Giuseppe Gavazza)
Something new is an irregular new(s)letter about me
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