domenica 8 novembre 2015

première de Intervista con la materia for Musiche in mostra: Palazzo Grosso Riva di Chieri, 7 novembre 2015

première de Intervista con la materia for Musiche in mostra: Palazzo Grosso Riva di Chieri, 7 novembre 2015 


sabato 7 novembre, ore 16,30 ho eseguito una mia composizione tutta nuova - fatta per l’occasione ed il luogo (time and space specific) - in cui la materia diventa suono elettronico e la sintesi digitale suona come uno strumento acustico

Intervista con la materia
per materiali sonori, elettronica e oggetti musicali virtuali

Il titolo é preso dall’omonimo lavoro di Enrico Prampolini, 1930; in esso l’artista ha usato materiali come lo smalto, il sughero, la spugna e una delle prime materie di sintesi (plastica): la galatite. 
La ricerca del materico é presente anche nella musica di quegli anni: dagli intonarumori di Russolo, ai primi esempi di uso di registrazioni sonore, in attesa dei prossimi futuri suoni di sintesi (elettronici) la materia acustica si separa (perché la tecnologia lo permette) dal materiale che produce il suono. Lo strumentario si allarga aggiungendo strumenti (soprattutto apercussioni) provenienti da ogni parte del mondo, la musica concreta ed elettronica preparano il loro ingresso in scena. 
Nel comporre il brano, coerentemente con i titolo sono stato sollecitato dal bellissimo Museo del paesaggio Sonoro, che ha sede a Palazzo Grosso, quindi nello stesso luogo in cui ho eseguito il mio brano. La straordinaria raccolta di materiali « poveri » sonori, di strumenti della tradizione, di modi d’uso e di tecniche e repertori musicali popolari, nella bella « messa in scena » interattiva del museo mi ha stimolato a creare un breve brano che mescola naturale e sintetico, in un gioco un po’ paradossale (un trope l’oreille) di inversioni: gli strumenti che ho usato sono un kit di strumenti sonori semplici quanto efficaci e belli, pensati e realizzati ad uso didattico da Jean-Bernard Pascal Rajerison, dit Rapasy un artigiano del Madagascar. Paglia, canna, legno scelti con cura diventano oggetti sonori e strumenti per fare musica che privilegiano il suono prima del linguaggio musicale: un approccio che mi trova totalmente d’accordo per fare avvicinare alla musica i bambini.
Ho trattato questi strumenti « poveri » capaci di produrre suoni ricchissimi di sfumature e varianti con altrettanto semplici strumenti di trattamento del suono elettronico in tempo reale (delay, pitch shift, eco, reverberazioni) per una performance in tempo reale che accostava una base musicale in cui uno strumento virtuale di sei corde modellizzate fisicamente (con il programma di sintesi per modelli fisici GENESIS dell’ACROE di Grenoble) suonava una passacaglia lenta sulle note dei nomi di Bach e Cage; quindi sulle sei corde vuote AbhCeg.

Musiche in Mostra 2015
Riva presso Chieri, palazzo Grosso sabato 7 novembre ore 16,30
in sinergia con Museo del Paesaggio Sonoro
Rive Gauche Concerti





https://www.facebook.com/fabrizio.derossire/posts/10205300914338417?pnref=story


Something new is an irregular new(s)letter about me 

(Giuseppe Gavazza)

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